venerdì 19 dicembre 2014

Sta arrivando

Cari tutti e care tutte,
è con mio sommo piacere e con enorme sollievo che vi anticipo che sta arrivando un nuovo lavoro piuttosto corposo.
Si chiama Elementi ed è allo stesso tempo una silloge poetica in metro vario, una rivisitazione della tragedia classica, un memorandum di assurdità, un diario, un omaggio all'epica, e altro ancora.
E non c'entra con Euclide.




Ci risentiamo dopo le feste con la doppia versione, pdf e ebook.

Nel frattempo, vi ricordo che il canto XXXII bis del Paradiso è stato pubblicato su Storie e potete leggerlo a questo indirizzo... o anche qualche post qui sotto, che è lo stesso.

martedì 9 dicembre 2014

domenica 7 dicembre 2014

Patate e rotaie

Tanto tempo fa, quando ero alla scuola elementare, facemmo il presepe con le patate. Ci mettemmo a lavorare, noi solerti bambini vigilati dalla benevolenza occhiuta delle maestre, grossomodo in questo periodo dell'anno. Ogni personaggio era stato assemblato con i suddetti tuberi e indi collocato nell'apposito spazio a lui deputato nella scenografia consueta - Maria e Giuseppe nella stalla con Gesù, i pastori e le pecore intorno, i Magi in arrivo, eccetera. Il problema fu che le patate, come spesso accade se non le mangi per tempo, dopo un po' cominciarono a germogliare.
Il giorno prima che il presepe venisse mostrato al pubblico toccò portare di gran carriera San Giuseppe in riparazione, perché nottetempo gli era spuntato, unico tra tutti i personaggi, un poderoso paio di corna. Attendemmo invano un pronunciamento ufficiale della Santa Sede, smaniando per una corretta interpretazione teologica del fenomeno, o almeno per avere indicazioni aristotelicamente coerenti sulla sostanza e l'accidente della solanina.

Niente da fare.

Da allora il mio presepe preferito fu quello che si allestiva in stazione, un grande plastico con i treni, una meraviglia di trenini perfettamente riprodotti che sfrecciavano sulle rotaie, gloriosamente indifferenti alla piccola grotta della Natività sistemata in un angolo, tra uno scambio e un passaggio a livello, e le locomotive erano un miscuglio laico di Guccini e futurismo.

Poi comunque a casa facevamo l'albero.