martedì 17 marzo 2015

Lipogrammi e Capodogli

Lipogrammi sull'incipit di Moby Dick

Un lipogramma è un testo in cui non può essere usata una determinata lettera dell'alfabeto.
Siccome di questi giorni, si sarà capito, mi gira di fare esercizi di stile, oggi va di lipogrammi vocalici, uno per ogni vocale. Sì, quello in U era pure troppo facile, l'ho messo giusto per completezza.
Come testo base ho scelto uno degli attacchi più celebri di sempre, qui presentato nella traduzione di Pina Sergi per l'edizione BUR 2004.


L'originale
Chiamatemi Ismaele. Qualche anno fa — non importa ch'io vi dica quanti — avendo poco o punto denaro in tasca e niente che particolarmente m'interessasse a terra, pensai di mettermi a navigare per un po', e di vedere così la parte acquea del mondo. Faccio in questo modo, io, per cacciar la malinconia e regolare la circolazione. Ogniqualvolta mi accorgo di mettere il muso; ogniqualvolta giunge sull'anima mia un umido e piovoso novembre; ogniqualvolta mi sorprendo fermo, senza volerlo, dinanzi alle agenzie di pompe funebri o pronto a far da coda a ogni funerale che incontro; e specialmente ogniqualvolta l'umor nero mi invade a tal punto che soltanto un saldo principio morale può trattenermi dall'andare per le vie col deliberato e metodico proposito di togliere il cappello di testa alla gente — allora reputo sia giunto per me il momento di prendere al più presto il mare. Questo è il sostituto che io trovo a pistola e pallottola. Con un ghirigoro filosofico Catone si getta sulla spada; io, quietamente, mi imbarco. Non c'è niente di straordinario in questo. Basterebbe che lo conoscessero appena un poco, e quasi tutti gli uomini, una volta o l'altra, ciascuno a suo modo, si accorgerebbero di nutrire per l'oceano su per giù gli stessi sentimenti miei.


Lipogramma in A
Mi prendo un nome biblico d’uomo retto e profetico. Fu in un tempo indefinito che io, con pochi soldi invero e niente che fosse di mio precipuo interesse su questi lidi, ebbi il pensiero di togliermi di torno per prendere le vele e vedere così il profilo non terrestre del mondo. È il mio modo, questo, per sfuggire l’umore cupo e rendere miti i colpi del cuore. Se mi sento di mettere il muso; se mi giunge in petto un umido e piovoso novembre; se mi sorprendo fermo, pur non volendolo, presso le botteghe dei becchini o pronto nel seguire ogni servizio funebre che incontro; e in specie se l’umor nero mi si diffonde dentro sicché solo un solido principio etico mi impedisce di correre per le vie col preciso e metodico intento di togliere il berretto delle genti - dunque reputo giunto per me il momento di coinvolgermi nel destino equoreo. Questo è il sostituto che io trovo per l’ipotesi di un revolver diretto, di mio pugno, contro di me. Con un ghirigoro filosofico l’Uticense si gettò sul proprio ferro; io, quieto, vo sulle vele. Non c’è niente di inconsueto in questo. Se solo gli uomini ne fossero consci un pochino, pressoché tutti un giorno, ognuno secondo il suo modo, si renderebbero conto di nutrire per il ponto su per giù gli stessi sentimenti miei.


Lipogramma in E
Da voi sarò chiamato così: figlio di Abramo, mi partorì la sua schiava Agar. Alcuni anni fa - non importa ch’io vi dica quanti - con pochi soldi in tasca, con nulla a dirmi di star a riva ancora, ragionai di andar sull’onda un po’, a cacciar la malinconia, con l’animo in fondo placato. Ogniqualvolta mi accorgo di immusonirmi; ogniqualvolta m’arriva sull’anima un umido autunno piovoso; ogniqualvolta m’accorgo di star lì, immoto, dinnanzi a chi si occupa d’aggiustar sudari sui morti, o pronto a far da coda ad ogni rito mortuario sulla mia strada; soprattutto ogniqualvolta l’umor cupo mi sopraffà tanto; in tal modo solo un saldo principio di costumi mi scampa dall’andar giù con il proposito calcolato, ordinato, di far rotolar via il basco dalla altrui zucca, -- allora immagino sia giunta la mia ora di andar sull’onda incontro ai capodogli. Così sublimo la mancanza di una pistola, la mancanza di una pallottola. Con un ghirigoro filosofico Marco Porcio, lo stoico, si lanciò sulla spada; io, tranquillo, m’imbarco. Nulla di straordinario in tutto ciò, giuro. Una minor ignoranza sul fatto, bisogna ci sia: così a quasi gli uomini, una volta o l’altra, ciascuno a suo modo, l’acqua darà un afflato pari a quanto provato dal sottoscritto.


Lipogramma in I
Col nome del profeta nato da Abramo e da Agar sarò detto nel mondo. Qualche anno fa - un numero che non conta, ve lo tacerò - avendo poco o punto denaro nelle tasche e nulla a terra che troppo toccasse questo cuore, fu per me naturale quel sogno, o quella credenza, dello stare sulla nave, almeno per un po’, e avvalermene per vedere la parte acquea del mondo. È un saldo parere che ho, questo, per allontanare un malumore e regolare la flemma. Quando sento che ho un muso lungo; quando nel cuore tocca un novembre bagnato e stretto dall’acqua delle nuvole; quando sento che sono fermo, senza volerlo, lo sguardo frontale sulle botteghe delle casse da morto, o sono sempre pronto a far da coda a un funerale che non so eludere; e soprattutto quando l’umor nero fa la voce grossa a tal punto che solo un saldo postulato morale può fare tanto che non vada per le strade con lo scopo consapevole e regolare del levare la coppola o la bombetta dalla testa della gente -- allora reputo pronto, per me, quel momento opportuno che afferma: va’ per mare, celermente. Con questa trovata surrogo la mancanza del revolver e della pallottola. Con un escamotage da scaltro teoreta Catone s’era gettato sulla spada; del tutto calmo, quest’uomo che sta raccontando se stesso al lettore, va per mare. Nel fare e nel raccontare questo, nulla è anomalo. Basterebbe che lo conoscessero un poco, e pressoché tutte le persone, una volta o l’altra, ognuna a suo modo, comprenderebbero che nutrono per l’oceano grossomodo quello che sente l’estensore del presente racconto.


Lipogramma in O
Chiamatemi Ismaele. Parecchi mesi fa - pazienza se trascurerete quanti - immaginate le mie tasche quasi prive di denari e la mia mente quasi priva di interessi per quel che c’era a terra, pensai di mettermi a navigare qua e là, e di vedere in tal guisa la parte acquea del pianeta. È questa la mia maniera per cacciare l’uggia e dare una registrata al sangue. Se mi prende un’immagine di me in cui la mia vita si vede incupire a dismisura; se giunge sull’anima mia un’acqua pluviale cruda ed autunnale; se questa stessa anima si vede ferma, senza averne avuti gli intenti, davanti alle agenzie dei becchini, lesta a mettersi a seguire tutti i funerali in cui incappa; e specialmente se la mestizia mi invade a tal maniera che appena una salda linea etica difensiva mi trattiene dall’andare per le vie e di instillarmi la deliberata e puntuale idea di levare i cappelli di testa alla gente -- dunque è bene che capisca che per me è l’istante ideale per prendere il mare prima che sia tardi. È la mia alternativa all’eventualità di spararmi. Si fece dei lambiccamenti mentali terribili, l’Uticese, prima di lanciarsi sulla spada: per me, è più facile imbarcarmi, in tutta calma. Nulla di eclatante in questa vicenda. Basterebbe che se ne sapesse appena quel che serve, e per quasi tutte le genti, chi nell’età attuale chi in altre, chi in una maniera e chi in una diversa, vi sarebbe l’immagine netta di nutrire per il mare su per giù gli stessi sentimenti miei.


Lipogramma in U
Chiamatemi Ismaele. Anni fa - non importa che io faccia il conto esatto del tempo trascorso - avendo poco denaro in tasca, o forse non avendone affatto, e non avendo del resto niente che particolarmente m’interessasse a terra, pensai di mettermi a navigare per del tempo indefinito, e di vedere così la parte marina del mondo. Faccio così, io, per cacciare la malinconia e regolare la circolazione. Se mi accorgo di mettere il broncio; se arriva alla mia anima l’aria intrisa di pioggia di novembre; se mi sorprendo fermo, senza volerlo, dinanzi alle agenzie dei beccamorti, o pronto a far da coda al primo corteo che incontro che scorti delle bare; e specialmente se la tristezza e la disarmonia mi invadono tanto che solo dei saldi principi morali riescono a trattenermi dall’andare per le vie col deliberato e metodico proposito di togliere il cappello di testa alla gente - allora ritengo che sia arrivato per le il momento di prendere al più presto il mare. Così mi arrangio io, per non avere sotto mano pistola e pallottola. Con dei ghirigori filosofici Catone si getta sopra la spada e se ne fa attraversare; io, con calma, mi imbarco. Non c’è niente di straordinario in ciò. Basterebbe che ne conoscessero a conoscenza anche solo in minima parte, e pressoché ogni persona, prima o poi, a proprio modo, si accorgerebbe di provare nei confronti dell’oceano grossomodo gli stessi sentimenti miei. 

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