martedì 6 dicembre 2016

Canzone per un Presidente del Consiglio

Canzone per un Presidente del Consiglio
(con la collaborazione involontaria di Francesco Guccini)

Lunga e diritta correva la strada
tutto il governo correva
la dolce estate era appena passata
la Merkel ti sorrideva
e Draghi pur sorrideva.

Grande riforma, dicevi festante,
la legge già si varava.
Non lo sapevi che c’era la morte
quel giorno che ti aspettava
quel giorno che si votava.

Non lo sapevi che c’era la morte,
quando si è giovani è strano
poter pensare che la nostra sorte,
dico, D’Alema e Bersani,
venga e ci prenda per mano.

Non lo sapevi, ma cosa hai sentito
quando la folla è impazzita
e la riforma è uscita di lato
e dentro a un fosso è finita
come sperava De Mita.

Non lo sapevi, ma cosa hai pensato
quando quel voto t’ha ucciso,
quando il partito di sotto è crollato,
quando il consenso è fuggito,
pure Civati ha capito.

Dopo il silenzio soltanto ha regnato 
in maggioranze contorte.
Dalla Leopolda cercavi la vita,
pure un governo più forte,
ma con Alfano per corte.

Vorrei sapere a che cosa è servito
viver, votare e soffrire
spendere tutti i tuoi giorni passati
se presto sei dovuto partire
costretto al Colle a salire.

Voglio però ricordarti com’eri,
pensar che ancora ti lodi,
voglio pensare che ancora governi
la vecchia guardia non t’odi

mentre vai giù come Prodi.



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